Visualizzazioni totali

martedì 11 settembre 2012

...PERCHE' I RICORDI DI TE NON SI DIMENTICANO.

C'è un pensiero che mi tormenta in questi giorni stranissimi della mia vita.

...Per noi insieme non c'è più tempo, non c'è più spazio, nella mia vita come nei miei sogni inquieti.
Potrei scriverti, raccontare quel frammento di vita per renderlo eterno, chiuderlo in qualche file del mio computer intasato, ma i ricordi pesano come piombo e fatico a scrivere.

Di certo stanno per diventare due gli anni in cui Dio, destino, fato, sfiga (chiamala come vuoi) ti ha portato via da questa vita incasinata.
E che sia Dio, destino, fato, sfiga o chiunque, io odio ognuno di questi ogni volta che penso a te.

Mi dicono che non ci resta che accettare gli eventi della vita. Ma la morte pesa ai vivi, non credo che pesi ai morti.
Mi chiedo dove sei, mi chiedo che fai, mi chiedo se vivi ancora nella tua incorporeità come io ti immagino ancora.

Mi chiedo se sei qui vicino a me...non dico ogni giorno, visto che hai tanti su cui vegliare...ma una volta ogni tanto spero che vieni a trovarmi.
Non ti sogno da tanto tempo e questa cosa mi fa rabbia.
Darei non so cosa per vederti un'ultima volta, per un caffè, una chiacchierata...

NO...è UNA BUGIA. NON TI AVREI MAI LASCIANDO ANDARE VIA.

Qualche volta mi capita di scorgerti nella folla. Divento immobile, spalanco gli occhi, cerco meglio e non sei tu, ovviamente. Un chiaro sintomo della mia già precaria sanità mentale.
Ma tu questo lo hai sempre saputo, che la tua amica era una matta.

Mi manchi tantissimo, mio amico più caro, mio tesoro più nascosto.
Auguro sempre alla gente di conoscere un'amicizia come la nostra e che tutti la tengano stretta stretta per non farla andar via com'è successo alla nostra, scivolata tra le dita come sabbia stretta in pugno.
Sono passati due anni e io non mi rassegno...

Come si fa a rassegnarsi?
Tra i banchi di scuola da piccoli insieme, poi da adolescenti incasinati, poi da adulti ancora messi peggio. Come si fa a rassegnarsi? Io non riesco ancora. Io lotto ancora con la disperazione, amico mio.

Sei rimasto come il buio di un ritratto sul fondo della mia anima, come un sipario calato su un passato comune che non potrà ripetersi, un evento che mi ha resa talmente ricca e fortunata nell'averti avuto e talmente povera e sola nell'averti perso.
Mi rimane uno stupido tatuaggio molto criticato, che nessuno capisce.

Ogni graffio sulla pelle era una lacrima. Non di dolore fisico, ma di dolore nell'anima. "ecco, questo è per te, affinchè io mi svegli ogni mattina e lo guardi, per guardarlo ancora prima di dormire, per non dimenticare mai, per raccontare a tutti chi eri, chi sei stato per me. Il mio migliore amico. Una costola che mi hanno tolto, un pezzo della mia umanità strappato dal dolore, sostituito dal cinismo, e dall'impossibilità di credere che non potrà mai esserci nessuno come te. Mai. Come te, nessuno mai."

...Perchè i ricordi di te non si dimenticano.



Nessun commento:

Posta un commento