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domenica 6 novembre 2016

IL CUORE CALDO DI UNA GATTA

C'era una volta un sogno e c'era una volta una gatta.
C'era una bambina felice e c'erano degli occhi verdi che la seguivano ad ogni passo.
...
Oggi scrivo di te, mia piccola gatta, in questo anno difficile fatto di sogni infranti, di delusioni costanti e di dolori senza pari.
Tu sei stata uno di questi ultimi.

Sei arrivata a me batuffola della dimensione di una mia mano e mi hai subito fatto capire che eravamo della stessa pasta. Testarde, difficilmente domabili, con la forza di chi vuole sopravvivere a tutto, nonostante la tempesta fuori.

Ombra dei miei passi, curatrice dei miei silenzi, coperta del mio cuore, eri l'essere più simile a me mai incontrato, nonostante due specie diverse di appartenenza.

Sai, piccola mia, io non ti ho mai addomesticata. Tu hai addomesticato me, con i tuoi modi impetuosi, con le tue pretese, con le tue fusa, con i tuoi baci puzzolenti di croccantini.

Da quando sei andata via, il mio mondo è cambiato.
E' scesa una nuvola nera che non riesco a mandare via, una coltre di cui non riesco a parlare.

Fuori la tempesta continua ma mi trovo senza di te ad affrontarla.

Non lo so cosa sarà di me, non ho risposte, solo tante paure mentre la gente intorno muta al mutar di stagioni e bandiere, deludente e senza speranze.
Se avessi ancora te...se avessi ancora te.

Me lo chiedo tutti i giorni, reclamando dei sorrisi che non riesco più a fare.

Sai bimba mia...quando un umano nasce, dovrebbero dargli un libretto di istruzioni per prepararsi bene a tutto ciò che dovrà fronteggiare nel corso della vita.
Invece va allo sbaraglio, certo di far bene ma la fregatura è dietro l'angolo, mentre fa bilanci disparati e disperati di tantissimo tempo perso in situazioni, persone, attività che intonano musiche per niente armoniche e, il più delle volte, stonate.

Quando un pezzo di te se ne va, come te lo sei portato via tu da me,  le cose assumono un'altra prospettiva.
"E' solo un gatto".
Questo hanno detto di te.
Vorrei che tu fossi stata solo un gatto ed è difficile spiegare il significato che ha avuto la tua piccola vita nella mia da bipede.

Ho lottato per averti, ho lottato per tenerti, ho lottato per crescerti e ho dovuto cedere alla Morte senza poter più lottare.

Non c'è giorno che io non pensi a te, non c'è notte in cui tu non sia il mio ultimo pensiero prima di chiudere gli occhi.
Perchè la mancanza la sente solo chi resta.

E strugge, e strazia, e non puoi parlarne e non puoi piangere.
Vedi, bimba mia, un bipede deve comportarsi da adulto, come la gente si aspetta. Un adulto non deve cedere mai all'apparenza. Un adulto deve morire dentro per poter avere la pace fuori.

Sorseggio del vino, bimba mia, ascolto musica; cerco di annegare pensieri in un silenzio assordante in cui ormai sono a casa.

Il pezzo di cuore che mi hai portato via spero sia con te ogni giorno.




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